Lo scorso 4 febbraio, a Roma, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS) ha presentato la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT), uno dei progetti previsti dalle linee di investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Durante l’evento di lancio, AGENAS ha fatto sapere che è già stata avviata la fase di popolamento dati da parte delle Regioni e delle Province Autonome, procedura che permetterà l’assistenza di almeno 300.000 pazienti attraverso gli strumenti di telemedicina entro dicembre 2025 e arriverà fino a circa 790.000 pazienti nel 2026.
È possibile accedere alla piattaforma tramite dal sito AGENAS: https://pnt.agenas.it/home.
La Piattaforma Nazionale di Telemedicina è organizzata in due componenti diverse: una infrastruttura nazionale di telemedicina (INT) che opera a livello centrale e garantisce l’utilizzo di standard internazionali e modelli di riferimento l’interoperabili tra le Regioni e con le altre infrastrutture e iniziative europee; e ventuno infrastrutture regionali di telemedicina (IRT) implementate dalle Regioni e dalle Province Autonome e preposte all’erogazione dei servizi minimi di telemedicina.
La INT, attuata da AGENAS, garantisce la gestione uniforme dei dati a livello nazionale, per finalità di cura, prevenzione, ricerca, governo, profilassi e programmazione sanitaria. L’obiettivo è garantire agli attori coinvolti lo sviluppo, l’armonizzazione, il monitoraggio e supporto organizzativo all’utilizzo della telemedicina che sia comune su tutto il territorio nazionale, caratterizzata da un elevato livello di confrontabilità, tracciabilità e verificabilità ma al contempo con un’ampia capacità di personalizzazione. Tramite i dati raccolti dalla piattaforma, decisori politici, responsabili della programmazione sanitaria, enti locali e regionali e specialisti della sanità avranno la possibilità di monitorare, elaborare e visualizzare gli indicatori delle analisi osservative e predittive sulla telemedicina, in modo da valutare l’efficacia dei servizi erogati tramite la piattaforma e sviluppare strategie di programmazione per la gestione ed evoluzione anche a fini economico-finanziari.
La piattaforma inoltre consente uniformità nei processi clinici grazie alla pubblicazione e condivisione di una raccolta di linee di indirizzo, percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA), protocolli e di migliori pratiche, supportando l’identificazione di terminologie comuni e la valutazione degli esiti clinici.
Sono già previsti anche una serie di PDTA di telemedicina per patologie ematologiche; risultato ottenuto grazie all’iniziativa della Rete Nazionale Tumori Rari, e in particolare alla sottorete che si occupa di neoplasie ematologiche.
Le Regioni invece si occuperanno dell’erogazione dei servizi. A questo scopo, è previsto il coinvolgimento di un grande numero di operatori sanitari: 42.674 medici del ruolo unico, 121.969 medici specialisti, 6.650 pediatri di libera scelta, 99.161 infermieri, 121.597 altri professionisti sanitari.
Tra le prestazioni di telemedicina che le Regioni metteranno a disposizioni ci sono la televisita, il teleconsulto, la teleassistenza, il telemonitoraggio di base (per pazienti a bassa o media complessità) e il telemonitoraggio avanzato (per pazienti ad alta complessità). I servizi verranno erogati tramite specifiche postazioni (più di 90.000) da mettere a disposizione degli operatori in strutture come farmacie rurali, studi medici, case di comunità, ospedali di comunità, centrali operative territoriali e altri enti sanitari.
Dal punto di vista del paziente, i servizi permettono di inserire direttamente nel sistema, in modo autonomo, tutte le informazioni rilevanti relative al proprio patrimonio informativo che desidera condividere. Lo scopo è quello accorciare le disparità territoriali e offrire al pubblico un’assistenza sanitaria più personalizzata.
È possibile vedere la registrazione dell’evento collegandosi al canale YouTube di Agenas, tramite questo link: https://youtu.be/kKNHEGjJ5qs