È recentemente scomparso Ettore Grillo, impiegato amministrativo del reparto di Ematologia e al fianco del professor Franco Mandelli fin dai primissimi tempi di attività. Il ricordo affettuoso del presidente GIMEMA e di sua nipote Rita Caglioti.

Nel corso della sua vita lavorativa, Ettore Grillo si è dedicato a fare di tutto. Così lo ricordava Mandelli nel suo libro “Ho sognato un mondo senza cancro” (Sperling & Kupfer, 2012): “Dopo qualche tempo, per fortuna, riuscii ad ottenere un impiegato remunerato dall’università, Ettore Grillo. Anche lui, arrivato in via Lancisi dal Policlinico, imparò a fare un po’ di tutto, compreso il tecnico di laboratorio”.

Per ricordarlo, pubblichiamo il ricordo affettuoso del presidente della Fondazione GIMEMA, Marco Vignetti, che lo ha conosciuto personalmente quando lavorava nel reparto di Ematologia del Policlinico Umberto I di Roma, e di sua nipote Rita Caglioti, autrice del libro “Le impronte dell’angelo”, che sarà presentato mercoledì 4 dicembre in Campidoglio, nella sala del Carroccio (ore 18), per ricordare suo zio Ettore, che ha lavorato sempre per il benessere del prossimo: un’occasione di commemorazione a un mese di distanza dalla scomparsa di Ettore Grillo.

 

Ettore Grillo

 

Sono rimasto profondamente addolorato dalla scomparso di Ettore. È stato un riferimento per ognuno di noi, soprattutto i più giovani, perché sempre sorridente e rasserenante; sapeva dissipare qualsiasi timore. Con il professor Mandelli aveva un rapporto di vera amicizia.

Fa parte delle nostre storie. E per me in particolare, sempre bisognoso di aiuto e di capire come fare, lui era sempre disponibile, affettuoso, accogliente, sorridente ed efficiente. Sono persone rare e preziose“.

Marco Vignetti, presidente della Fondazione GIMEMA

 

 

 

L’impronta dell’Angelo – Edizioni &100, 2024

Un uomo disponibile con la famiglia e con noi nipoti, un cuore aperto verso l’umanità, anche verso chi non conosceva. Ricordo da bambina, un giorno in particolare, quando i miei genitori mi avevano portato da zio Ettore per il controllo di un neo che da un po’ di tempo mi dava fastidio. In reparto sembrava di stare in famiglia: tutti erano rassicuranti nei miei confronti. Come mio zio, tutte le persone coinvolte nel lavoro di reparto dell’Ematologia del Policlinico Umberto I erano e sono eroi che contribuiscono al benessere di migliaia di persone.

Il dolore per la sua mancanza attanaglia i cuori di tutti noi: di sua moglie Raffaella, della figlia Ginevra, di noi nipoti e di coloro che lo hanno tanto amato. Ma le parole che si ripetono in questi giorni ci ricordano la sua gentilezza d’animo, l’infinita disponibilità e il grande cuore.

Le persone a noi care che hanno lasciato questo mondo terreno, sono sempre accanto a noi. Il mio libro vuole dare un messaggio di amore e di speranza.”.

Rita Caglioti, nipote di Ettore Grillo