“La fondazione Gimema è un pilastro della ricerca nel nostro Paese”. Con questa frase il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato nel suo discorso la Fondazione GIMEMA Franco Mandelli.
In occasione dell’odierna Giornata Nazionale contro le leucemie, linfomi e mieloma, il Presidente della Repubblica ha ricevuto una nutrita delegazione dell’AIL ed una rappresentanza di medici e ricercatori GIMEMA.
L’incontro è stato anche l’occasione per festeggiare i 50 anni di AIL e ricordare lo storico presidente: prof. Franco Mandelli.
Il Presidente ha anche ricevuto dalle mani del Prof. Amadori la medaglia celebrativa dei 50 anni di AIL
Di seguito potete leggere il discorso integrale del Presidente Mattarella:
“Benvenuti al Quirinale.
È per me un grande piacere accogliervi e ringraziarvi per questa bella storia di cinquant’anni di attività dell’AIL. Il Presidente Amadori l’ha poc’anzi illustrata, ricordando i tanti risultati e le tante tante forme di impegno dell’AIL, e sottolineando come, rispetto a cinquant’anni fa, le condizioni siano molto differenti e le prospettive di guarigione si siano moltiplicate con una grande speranza che cresce di anno in anno per i pazienti.
Questi cinquant’anni sono una ricorrenza importante; si affiancano a una ricorrenza che, tra neppure un mese, ci fa ricordare un anno dalla scomparsa del Professor Franco Mandelli, con grande rimpianto e grande riconoscenza per quel che ha fatto.
Ho avuto il privilegio di conoscerlo e di frequentarlo. Avevo occasioni di collaborazione quando ero molti anni fa al governo, e ogni incontro con lui è stata sempre un’occasione per registrarne rigore scientifico, serietà di impegno e grande carica di umanità sempre accompagnata da ottimismo e speranza.
È stato un grande maestro nella Ricerca, nel contributo che ha fornito alla scienza, nell’individuazione di metodologie di cura per leucemie e linfomi, nella capacità di informare e sensibilizzare la pubblica opinione, nella capacità di organizzare.
La presenza dell’AIL, che festeggia cinquant’anni, sono la prosecuzione e l’espressione dell’impegno che il Professor Mandelli ha sempre immesso nella sua attività e nella sua dedizione, sempre ponendo al centro la persona del paziente.
Non posso dimenticare la grande capacità che aveva – per quello che so, con ogni paziente – di dialogare con i familiari del paziente, di incoraggiarli, di dare speranze.
Mettere la persona al centro è ciò che ha animato tutte le realizzazioni che sono state compiute.
La fondazione Gimema è un pilastro della ricerca nel nostro Paese, e l’AIL è una testimonianza di come si possono convogliare al meglio tante energie positive e di generosa dedizione di tante persone, in tanti campi, come il Presidente ha ricordato, con i numeri significativi.
Nel campo della Ricerca, la dottoressa Valentina Alfonso poc’anzi ci ha rammentato quanto sia anche gratificante, professionalmente e umanamente, impegnarsi in questo campo. Nelle tante case alloggio, nell’assistenza domiciliare, nelle tante forme, tutte sperimentate e praticate dall’AIL, per sorreggere, sostenere e avviare alla prospettiva di guarigione – con grandi risultati percentuali – i pazienti, anche con il contributo di tanti volontari.
Ciò che ci ha detto la signora Rosalba Spalice è affascinante, perché riflette questo spirito di consapevolezza della malattia, di non sottovalutarla, ma di sapere che si può affrontare e sconfiggere in tanti casi; e soprattutto che occorre fornire ai pazienti condizioni che li sorreggano umanamente e li aiutino a non perdere la speranza.
La signora Fiorangela Giugliano ci ha indicato il percorso di questa speranza, di questo risultato.
Un’iniziativa dell’AIL è quella del progetto sul mare, di Velaterapia. L’espressione è “Sognando Itaca”. Sognandola e trovandola, come la Signora Fiorangela ci ha dimostrato poc’anzi, trovando l’approdo della guarigione, e trovando il risultato che è umanamente di pregio indescrivibile per ciascun paziente guarito. E sono ormai una grande quantità. La vittoria della vita è straordinaria come valore e come grande soddisfazione.
Questi cinquant’anni quindi sono una storia di meriti e di grandi soddisfazioni.
Ringrazio molto la signora Mandelli per la sua presenza, perché arricchisce questo incontro. E vorrei ancora una volta ricordare il Professor Mandelli. È stato detto poc’anzi che ci manca e ci mancherà la sua presenza. Ma non ci manca il suo insegnamento, quel che ha seminato, quel che ha realizzato e quello che continua grazie a voi.
Davvero tengo a dire che la Repubblica vi è grata, perché questo versante di patologie, che erano così drammaticamente sconvolgenti per qualunque paziente a cui fossero diagnosticate, è diventato un sentiero di speranza nella gran parte dei casi.
Questo è merito della scienza, del Professor Mandelli, di tanti scienziati, docenti e medici; è merito anche dei volontari e di quanto l’AIL compie ogni giorno.
Grazie per quello che fate e auguri.”