La carenza singola o combinata di vitamina B12 e folati compromette la corretta sintesi del DNA e provoca un precoce arresto nello sviluppo della cellula. La manifestazione clinica di questa carenza si rileva nell’aumento delle dimensioni delle cellule del sangue che, nel referto di analisi cliniche, è definito dal valore di Volume Corpuscolare Medio (MCV) > 110 fL. Questo porta alla cosidetta Anemia Megaloblastica.
Vitamina B12
La carenza di B12 è essenzialmente dovuta a problemi gastrici, malassorbimento intestinale o disordini metabolici e molto difficilmente è legata ad una carenza nutrizionale. La principale causa di carenza della B12 è imputabile alla gastrite cronica atrofica, una malattia che può essere autoimmune e che è alla base della Anemia perniciosa. Gli autoanticorpi che attaccano le cellule gastriche interagiscono anche con la B12 impedendone il corretto assorbimento. Questo problema può essere sottovalutato per molto tempo poiché abbiamo grandi scorte di B12, sufficienti per 10-20 anni, ma quando i sintomi diventano evidenti può essere un problema annullarli, soprattutto per quel che riguarda i danni neurologici.
La terapia prevede la somministrazione di un integratore di vitamina B12 con dosi e durata correlate alla gravità della carenza.
Folati
Anche i folati, al pari della vitamina B12, nella loro forma attiva sono coinvolti nei processi di sintesi del DNA. L’uomo non li sintetizza e deve assumere con gli alimenti il suo fabbisogno giornaliero di circa 100 μg. Come per la B12 la carenza può derivare da problemi di assorbimento ma la principali cause sono da riscontrarsi nell’etilismo, le malattie epatiche ad esso connesse oltre che a carenze nutrizionali.
La terapia prevede che sia risolta la principale causa all’origine della carenza. Nel contempo si procede con la somministrazione giornaliera di 5-15 mg di integratore per via orale.