Al Congresso annuale della Società Americana di Ematologia ASH 2023 a San Diego sono stati presentati i risultati di uno studio GIMEMA che riporta un’associazione significativa tra attività fisica e una migliore qualità di vita degli ex-pazienti con leucemia mieloide acuta.
La leucemia mieloide acuta è un tumore ematologico che, grazie all’introduzione di nuove strategie terapeutiche, ha visto di recente un miglioramento della sopravvivenza. La malattia può però lasciare deficit funzionali e sintomi che influiscono sulla qualità di vita dei pazienti.
Esistono numerose evidenze che la qualità di vita dei sopravvissuti ai tumori solidi dipenda anche dall’adozione di corretti stili di vita, pochi dati si hanno invece sui tumori ematologici in particolare la leucemia mieloide acuta. Il gruppo di lavoro Qualità di Vita della Fondazione GIMEMA, guidato da Fabio Efficace, da oltre 10 anni si occupa di ricerche scientifiche volte a migliorare la qualità di vita dei pazienti con malattie ematologiche. Nello studio internazionale presentato al congresso ASH 2023 sono state indagate la prevalenza degli stili di vita adottati dai pazienti sopravvissuti alla leucemia mieloide acuta e la loro relazione con il profilo di qualità di vita definito con il questionario EORTC QLQ-C30, utilizzato nella ricerca clinica internazionale.
Tra i parametri selezionati per valutare lo stile di vita ci sono il grado di attività fisica, il peso, la dieta, l’abitudine al fumo e l’assunzione di alcol.
Dei 225 pazienti coinvolti in 24 centri clinici in Italia, Francia, Turchia, Nord Macedonia, Belgio e Slovenia, 74 (33,8%) sono stati considerati fisicamente attivi, 121 (55,3%) sono risultati in sovrappeso/obesi con un valore di BMI superiore a 25 e solo 43 (19,8%) hanno dimostrato avere una dieta corretta. La maggior parte dei pazienti era non fumatore (83,6%) e assumeva un ridotto quantitativo di bevande alcoliche (95,9%).
“Nelle analisi multivariate, tra i tanti fattori considerati nello studio, l’essere fisicamente attivi è risultato un fattore indipendentemente associato a una migliore qualità di vita” spiega Efficace
I pazienti fisicamente attivi riportano livelli di dispnea e fatica più bassi rispetto al gruppo dei non attivi e, in generale, hanno una minore prevalenza di problemi funzionali di rilevanza clinica.