Se n’è andato nella notte Sante Tura, professore Emerito dell’università di Bologna e tra i padri dell’ematologia italiana. Aveva 92 anni. Ne ha dato notizia la famiglia, affermando che l’ematologo si è spento “serenamente e nell’abbraccio dei suoi cari” nella sua casa di Bologna.
Nella sua lunga carriera Sante Tura è stato professore dell’università di Bologna, direttore dell’Istituto ematologico del Policlinico Sant’Orsola di Bologna e fondatore e direttore dell’Istituto “L. e A. Seràgnoli”. Giovane laureato nel 1954 si dedicò subito all’ematologia con entusiasmo, impegnandosi nell’applicazione delle terapie più all’avanguardia.
Allievo del professor Domenico Campanacci, patologo medico che edificò una clinica a carattere polidisciplinare a Bologna, nella quale la medicina interna si arricchiva di altri saperi fondamentali provenienti da aree specialistiche. Campanacci affidò a Tura proprio il campo dell’ematologia ed un piccolo laboratorio. Particolarmente importante anche la sua esperienza, tra il 1958 e il 1959, a Berkeley, come research fellow nell’Università della California. Fu questo il suo incontro con la grande ricerca, più avanzata di quella all’epoca vigente in Italia. Trasferì quel modello di lavoro nell’istituto in cui lavorava.
E poi l’alleanza e l’amicizia con il suo collega e amico Franco Mandelli, clinico ematologo dell’università di Roma La Sapienza. La Fondazione GIMEMA lo ricorda con profondo affetto con le parole del presidente Marco Vignetti:
“La scomparsa del professor Tura chiude un’epoca che ha visto la nascita dell’ematologia come specialità medica che oggi viviamo. Tura e Mandelli hanno, di fatto, dato il via a questa specialità medica indipendente e salvato migliaia di vite grazie all’enorme attività di ricerca. Oggi siamo tutti più tristi ma anche consapevoli del fatto che Tura apprezzava, sosteneva e condivideva le attività di ricerca del GIMEMA che continueranno anche nel suo nome”.