Il 20 dicembre 2021 ci ha lasciato Michele Baccarani, massimo esperto nell’ambito della Leucemia Mieloide Cronica.

A un mese dalla sua scomparsa pubblichiamo i pensieri che alcuni dei suoi più stretti amici e colleghi hanno condiviso con noi.

 

Per noi primi allievi del nucleo fondativo dell’Ematologia bolognese (Ricci, Lauria, Gugliotta, Gobbi, Zaccaria) Tura è stato il maestro/padre, mentre Baccarani è stato il maestro/fratello maggiore.

Michele, anche se di poco più grande di noi, con infinita pazienza e dedizione ci ha guidato nell’apprendimento dell’ematologia clinica e di laboratorio, e ci ha aperto la strada per il raggiungimento di positivi risultati in tema di assistenza, didattica e ricerca scientifica. Pensare ai lunghissimi anni trascorsi insieme mi riempie di infinita gioia, ed è per questo che sarà impossibile dimenticare Michele.

Luigi Gugliotta, Unità Operativa di Ematologia Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia

 

Se n’è andato un amico a volte molto brusco, ma che è stato una pietra miliare dell’Ematologia italiana di questi ultimi 40 anni.

I ricordi sono tanti, ma voglio citarne uno per tutti: in un giorno lontano del gennaio 2001 Michele ed io ci trovammo a Roma per concretizzare, su un’ipotesi allora visionaria del Prof. Mandelli, un protocollo sull’impiego degli inibitori delle tirosin-chinasi nella terapia d’induzione della Leucemia Linfoide Acuta dell’adulto e anziano. Così, raccogliendo la sfida con grande prudenza e altrettanto entusiasmo – le sue parole: “Luciana, non sappiamo se funzionerà”, e le mie: “Proviamoci, visto che non abbiamo altre sicure alternative ” –, nacque il primo protocollo GIMEMA, e al mondo, che non contemplava più la chemioterapia ma solo una terapia innovativa cioè il TKI come single therapy nella terapia d’induzione di una Leucemia Acuta, nel caso la Leucemia Linfoide Acuta dell’anziano. Allora si aprì un percorso scientifico straordinario che, in questi ultimi 20 anni, ha dato tanto lustro e soddisfazioni a tutto il GIMEMA. Ciao Michele.

Luciana Annino, Unità Operativa Complessa di Ematologia San Giovanni Addolorata di Roma

 

Non voglio commentare i grandi meriti scientifici e clinici di Michele Baccarani, che ognuno, volendo, può facilmente ritrovare con una semplice ricerca informatica. Quello che voglio lasciare come commento è invitare a considerare che, per la mia generazione di ematologi, la scomparsa di Michele Baccarani significa un altro, ennesimo, spaccato di vita che perdiamo.

Per meglio e più semplicemente far comprendere, sia sufficiente dire che la scuola romana di Ematologia ha sempre percepito il rapporto Michele Baccarani-Sante Tura come il riflesso speculare del rapporto Sergio Amadori-Franco Mandelli.
Con questa visione, direi da tutti acquisita, abbiamo convissuto per tanti anni. La commozione per la scomparsa di Michele viene in gran parte anche da questo vissuto interno.

William Arcese, professore di Ematologia all’Università Tor Vergata di Roma

Immagine di copertina tratta dall’intervista “EHA 2016 Michele Baccarani Interview” di Touch Medical Media Services